Guado
Setting up for an Art festival
Festival di Petrarubra #0
Pietra Rubbia (PU)
2021
with Laboratorio Potenziale
(Matilde Mellini, Lorenzo Esposito e Marino Amodio)
Il suo colore delicato – azzurro cielo – resta di un’ineguagliabile bellezza,
anche quando sbiadisce.
Dal guado, pianta diffusa spontaneamente nelle terre marchigiane dei Montefeltro, dalla Massa Trabaria ai Monti Nerone e Catria, si ricavava il colore blu dei dipinti di Piero della Francesca, il cui padre era un ricco commerciante di guado. Nota dai tempi di Plinio e commercializzata dal medioevo al XVII, veniva esportata in Toscana, Veneto, Spagna e Dalmazia.
Era utilizzato per l’estrazione del blu, per tingere i velluti rinascimentali e ricavare il pastello degli arazzi.
“Il Paese della cuccagna”, luogo dell’opulenza per antonomasia, potrebbe essere Pietrarubbia. L’etimologia vuole che “cocagnes”, cuccagne appunto, altro non fossero che piccole palle di foglie triturate e seccate di guado. Tingere con le più belle sfumature del blu i tessuti più preziosi era un lusso nel Medioevo, un chiaro simbolo di agiatezza e prestigio.