1st Prize
Premio italiano architettura 2022
Miglior giovane progettista
Dandalò
2022, L’Aquila
Museo MAXXI L’aquila
Fotografie di Marta Tonelli e Lorenzo Esposito
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In Abruzzo si arriva dal mare, dopo ore di Adriatica si svolta verso ovest e passato qualche chilometro l’orizzonte diventa inquieto, le colline s’inabissano in vallate per poi interrompersi bruscamente, quando quella linea lontana nascosta da nuvole grigie diventa sasso e boschi, irti pendii tra viadotti sospesi.
Oltrepassato il Gran Sasso si svela un paesaggio simile a quello lungo la costa ormai lontano, ma via via che procediamo in direzione dell’Aquila, la geografia si fa indomita, i pochi paesi vibrano lontani, in un paesaggio vasto, arioso. L’Aquila compare lentamente. Decine di gru come pennacchi di tetti disfatti ed edifici stretti tra ferraglie insoliti decori dell’abitare presente, seguono chi l’attraversa, tra piazze in pendenza e vie del centro.
Da corso Vittorio Emanuele, passando in un vicolo in salita macchine parcheggiate e ragazzi, si apre Santa Maria della Paganica. La piazza si allunga tra qualche fila di macchina, i muri puntellati della chiesa e la chiara facciata barocca di Palazzo Ardinghelli. C’è aria e spazio, viene voglia di attraversarlo, di percorrerlo, di scoprirne le infinite prospettive tra barocco, contemporaneo, gazebi, palazzi rinascimentali e chiese diroccate, per fermarsi di fronte all’ingresso del museo, cima urbana di quelle colline che s’intravedono all’orizzonte delle tante vie che dipartono da questa piazzetta. Ha da poco smesso di piovere e il tintinnare dell’acqua sul tetto in tubi e plexiglas della chiesa della Paganica è coperto solo da qualche motorino e dal chiacchiericcio di chi, appena visitato il museo, si appoggia alle colonne o si sdraia sotto un’insolita geografia capovolta al centro della piazza.
Links
https://www.professionearchitetto.it/news/notizie/29976/Dandalo-l-installazione-di-Atelier-Remoto-per-dondolare-davanti-al-MAXXI-L-Aquila
https://www.google.com/search?q=nxt+l%27aquila+remoto&rlz=1C5AVSZ_enIT699IT699&oq=nxt+l%27aquila+remoto&aqs=chrome..69i57j33i160l2.5759j0j7&sourceid=chrome&ie=UTF-8#fpstate=ive&vld=cid:09f62915,vid:zYNBwFK_9hM
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Premio italiano architettura 2022
Miglior giovane progettista
Dandalò
2022, L’Aquila
Museo MAXXI L’aquila
Fotografie di Marta Tonelli e Lorenzo Esposito
In Abruzzo si arriva dal mare, dopo ore di Adriatica si svolta verso ovest e passato qualche chilometro l’orizzonte diventa inquieto, le colline s’inabissano in vallate per poi interrompersi bruscamente, quando quella linea lontana nascosta da nuvole grigie diventa sasso e boschi, irti pendii tra viadotti sospesi.
Oltrepassato il Gran Sasso si svela un paesaggio simile a quello lungo la costa ormai lontano, ma via via che procediamo in direzione dell’Aquila, la geografia si fa indomita, i pochi paesi vibrano lontani, in un paesaggio vasto, arioso. L’Aquila compare lentamente. Decine di gru come pennacchi di tetti disfatti ed edifici stretti tra ferraglie insoliti decori dell’abitare presente, seguono chi l’attraversa, tra piazze in pendenza e vie del centro.
Da corso Vittorio Emanuele, passando in un vicolo in salita macchine parcheggiate e ragazzi, si apre Santa Maria della Paganica. La piazza si allunga tra qualche fila di macchina, i muri puntellati della chiesa e la chiara facciata barocca di Palazzo Ardinghelli. C’è aria e spazio, viene voglia di attraversarlo, di percorrerlo, di scoprirne le infinite prospettive tra barocco, contemporaneo, gazebi, palazzi rinascimentali e chiese diroccate, per fermarsi di fronte all’ingresso del museo, cima urbana di quelle colline che s’intravedono all’orizzonte delle tante vie che dipartono da questa piazzetta. Ha da poco smesso di piovere e il tintinnare dell’acqua sul tetto in tubi e plexiglas della chiesa della Paganica è coperto solo da qualche motorino e dal chiacchiericcio di chi, appena visitato il museo, si appoggia alle colonne o si sdraia sotto un’insolita geografia capovolta al centro della piazza.
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